Search Marketing Consultant

Web Marketing & Search Engine Consultant

Novità dall’International Search Summit di Londra

picture4.png
Questa è stata la 5a edizione dell’International Search summit di cui 4 tenutesi a Londra ed una ad Oslo. Una giornata di lavoro ricca di spunti con molte informazioni da portare via – ecco un sunto degli argomenti trattati:

  • La crisi internazionale sta avendo un impatto profondo sull’organizzazione delle aziende costrette a riorganizzarsi e ripensare le strategie dei mercati. Assume un significato ed un ruolo nuovo la presenza “globale” che deve catalizzare nuove opportunità di business per sopperire alle carenze dei mercati domestici. Assume un ruolo fondamentale la presenza multilingua che deve essere accompagnata da una localizzazione che non significa la traduzione dei contenuti: avere un sito tradotto in spagnolo non basta per avere una presenza significativa nel mondo latino americano, così come l’avere un sito tradotto in inglese non implica visibilità in tutto il mondo anglosassone.
  • BING, il nuovo motore di ricerca di Microsoft, continua nella sua azione di rimonta su Google – sono stati presentati dati che lo vedono in ascesa su tutto il mondo USA-UK, i risultati delle ricerche sembrano avere appeal agli utenti che mostrano una simpatia per BING. A dirla tutta durante la conferenza ho fatto una query sul nostro settore e trovata della robaccia in prima pagina che è chiaramente il frutto di tecniche di posizionamento di bassa lega). I dati presentati mostrano come gli utenti stanno cambiando il loro modo di interagire con i motori di ricerca, utilizzandoli come strumenti decisionali e per la gestione delle proprie attività: la durata media di sessione di navigazione di una persona interessata all’acquisto di un viaggio è più di 2 giorni. La cosa a cui si lavora molto è cercar di interpretare le intenzioni (intent) degli utenti nel fare le loro ricerche e si è ancora lontani dal riuscire ad interpretare correttamente le esigenze al primo colpo. Oggi una query su 4 soddisfa le esigenze del navigatore subito, con un 42% delle query che deve essere affinata.
  • Lo sviluppo di un sito che sia veramente multilingua e che offre contenuti ottimizzati per motori di ricerca deve andare oltre la traduzione del testo. Le agenzie di traduzione non sono preparate per sviluppare una attività di ricerca per individuare le migliori parole chiave. Sono allo studio ed in via di implementazione modelli per la traduzione semiautomatica per portali molto grandi, altrimenti i costi diventerebbero proibitivi se l’intervento fosse solo ed esclusivamente umano. Si ricorre ad una traduzione automatica che poi viene rivista e corretta da una persona. Questo modello sembra stia dando buoni risultati. La tecnica è molto controversa in quanto fin qui si è sempre detto che le traduzioni automatiche sono spesso di pessima qualità e di fatto lo sono …
  • YouTube, Flickr, Facebook e Twitter sono da considerarsi “digital assets” e bisogna lavorare attivamente con questi strumenti per aumentare in maniera efficace il raggio di azione online: Sono state mostrate due slide che fanno vedere come l’attenzione dell’utente si modifica quando sulle SERP sono presenti immagini e video : il primo risultato organico non è quello su cui si concentra l’attenzione dell’utente che invece si spalma su una lunghezza maggiore di pagina e si ferma proprio in corrispondenza di quei risultati che propongono immagini e video
  • In Giappone fanno di tutto con il telefono, oltre alla musica e le immagini (molto diffusi telefoni con telecamere da 8/10 Mpixel) è di uso corrente effettuare pagamenti con l’uso di un portafoglio elettronico … ah e poi di tanto in tanto lo usano anche per telefonare !
  • Se devi offrire dei servizi in Olanda potresti farlo anche in Inglese però la condizione essenziale è dare loro la possibilità di poter interagire con il sito – gli olandesi amano parlare (la descrizione mi è sembrata calzare molto bene anche con noi italiani)
  • Il mercato cinese è un delirio per noi – la lingua da utilizzare deve essere il cinese semplificato e l’hosting deve essere fatto in Cina: solo il 4% dei siti presenti nell’indice di BAIDU (il motore di ricerca che apre le porte al mercato cinese) non fa l’hosting in Cina e comunque non compare nelle prime 4 pagine dei risultati – come dire visibilità molto molto limitata.

One Reply